In una frase cosa sono le PWA: una valida alternativa a siti web e alle app native. In questo articolo puoi scoprirne pregi e difetti e capire se fanno al caso tuo.
In ambito informatico, le Progressive Web App (abbreviate, per comodità, in PWA) consistono in una particolare tipologia di applicazioni web sviluppate come se fossero semplici pagine web. Tuttavia, va fatta subito una precisazione: benché appaiano simili alle pagine di un sito, le PWA detengono il medesimo comportamento delle app native, ossia le applicazioni sviluppate appositamente per un dispositivo mobile (e presenti di default all’interno dello stesso).
Sono utili quando in azienda c’è un applicativo web (es. e-commerce, software CRM, gestione ordini, ecc.) che viene utilizzato da mobile.
Sono App aziendali utilizzabili anche se che vengano caricate negli store (ma possono anche essere caricate sia in ambiente Android che IOS) e ottimizzano i costi di sviluppo, essendo in HTML.
Il mix perfetto tra il tuo sito web ed una app
In sostanza, le Progressive Web App possono essere intese come un vero e proprio ibrido: l’aspetto è quello di un comune sito web, ma le funzionalità richiamano quelle delle applicazioni mobile.
Ma per quale motivo si parla di “progressive”? Il termine in questione fa riferimento alla vasta gamma di funzionalità disponibili nelle app, funzioni che, di fatto, possono mancare all’interno di una comune pagina web.
Partendo dal presupposto che le app mobile si contraddistinguono per una grande comodità nell’utilizzo, le Progressive Web App vengono progettate appositamente per facilitare l’esperienza degli utenti durante la navigazione, allo stesso modo di quanto avviene in una qualsiasi app nativa.
Entrando nel dettaglio, quali sono le caratteristiche che contraddistinguono le PWA? Quali sono le differenze rispetto alle app native? E, non meno importante, quali sono i requisiti per creare PWA? Approfondiamo quanto enunciato, così da fare il punto in merito alle peculiarità delle Progressive Web App.
Caratteristiche generali delle PWA
Per giungere alle PWA così come le conosciamo oggi, il percorso è stato lungo e tortuoso. Sino ai primi anni del 2000 si è tentato di realizzare web app lavorando sul lato client e sul lato server, fondando l’esperienza degli utenti sul responsive web design.
La mancanza di una tecnologia valida, però, ha reso i primi tentativi di sviluppo relativamente fallimentari, con le web app in grado di fornire un’esperienza tutt’altro che user-friendly.
L’introduzione di tecnologie più all’avanguardia, però, a partire dal perfezionamento dell’HTML e di JavaScript, ha consentito agli sviluppatori di innovare le funzionalità delle web app, coadiuvate da processori sempre più performanti.
Si è entrati nell’era delle app ibride, sfociate, a partire dal secondo decennio del terzo millennio, nelle moderne Progressive Web App.
L’introduzione delle nuove tecnologie ha permesso di delineare le caratteristiche delle PWA in maniera sempre più rigorosa. Oggi, quando si parla di Progressive Web App, ci si riferisce ad applicazioni intuitive, rapide e prestanti, nonché utilizzabili con estrema semplicità.
Nel dettaglio, le PWA si contraddistinguono innanzitutto per la loro eccezionale capacità di adattamento. Stiamo parlando di applicazioni che, di fatto, sono in grado di adattarsi ai display di qualsiasi dispositivo, dallo smartphone al tablet, dal monitor del PC fisso al desktop del notebook.
Oltre a ciò, va lodata la capacità delle PWA di funzionare su qualsiasi browser, essendo concepite appositamente per “migliorare progressivamente”.
Funzionano anche off-line
Non meno interessante è la possibilità di alcune PWA di funzionare senza connessione alla rete, facendo affidamento sui cosiddetti “service worker” (in grado di garantire il funzionamento dell’app in modalità offline).
I service worker sono anche i responsabili dell’aggiornamento delle applicazioni, un’attività che garantisce all’utente la possibilità di fare sempre affidamento sulla versione più aggiornata della PWA.
Tra gli altri tratti caratteristici delle Progressive Web App, va segnalato il loro elevato livello di sicurezza, garantito dal protocollo HTTPS, la possibilità di installarle sui monitor in forma di icona, per accedervi con estrema semplicità, e la possibilità di installare notifiche push all’interno del dispositivo in uso.
Progressive Web App: distinzioni con le app native, pro e contro
Abbiamo visto come le PWA rappresentino il futuro delle applicazioni. Un numero sempre maggiore di siti e aziende sceglie lo sviluppo di app simili, piuttosto che ricorrere alla progettazione del classico sito web (o della classica app nativa). Ma è tutto oro quello che luccica?
A dir la verità, anche le PWA nascondono dei difetti. È altamente probabile che in futuro le debolezze delle Progressive Web App verranno risolte, ma, per il momento, si possono ancora ravvisare piccole difficoltà in fase di utilizzo delle app.
Punti di forza
Partendo dai loro punti di forza, parzialmente esposti in precedenza, le Progressive Web App sono note per la semplicità con la quale si adattano ai diversi dispositivi in uso. A ciò si ricollega la capacità di aggiornarsi costantemente, facendo affidamento anche e soprattutto sui service worker.
Un pregio è dato anche dalla sicurezza in fase di utilizzo e dalla semplicità di accesso alle funzionalità delle PWA.
Punti deboli
Venendo ai punti deboli, alcune PWA si affidano ancora a browser antiquati e a sistemi operativi non sempre aggiornabili. Ciò comporta una netta riduzione delle funzioni e delle capacità delle app, rendendo l’esperienza degli utenti assai meno soddisfacente.
Da non sottovalutare anche l’aumento del consumo di energia per lanciare una Progressive Web App. Alcune PWA, infatti, richiedono un maggiore dispiego di energia al processore del dispositivo in uso, con la conseguente riduzione delle performance della batteria (nel caso dei devices ricaricabili, logicamente).
Infine, un gap attualmente incolmabile tra app native e Progressive Web App è dato dalla dipendenza di quest’ultime dal browser: se le app native sono in grado di funzionare senza dover collegarsi al browser in uso, le PWA si vedono limitate a causa dell’appoggio alle funzionalità del browser stesso, riducendo, di conseguenza, le prestazioni delle applicazioni.
Come creare una progressive web app: l’iter generico
Contrariamente a quanto si pensi, la creazione di una PWA è un processo relativamente semplice. Tuttavia, è bene precisare che le operazioni andranno svolte seguendo un iter preciso, imprescindibile dall’utilizzo di un protocollo HTTPS.
L’utente desideroso di creare una PWA non dovrà fare altro che creare due file differenti, un Manifest (nel formato “manifest.json”) e un Service Worker (nel formato “sw.js”).
Entrambi i file andranno caricati nel sito da trasformare in Progressive Web App, ma attenzione: affinché il processo avvenga correttamente, è essenziale che il sito di destinazione risulti ottimizzato, ossia in grado di caricare file e informazioni con una certa rapidità.
Le due fasi che permettono di creare la Progressive Web App, dunque, prevedono da un lato la creazione del manifest.json, ossia un array (un vettore di dati), e dall’altro il Service Worker.
L’efficacia delle PWA per l’e-commerce
Lo sviluppo di Progressive Web App è stato scelto per una vasta gamma di siti e piattaforme commerciali. Non si tratta di un caso: le funzionalità delle PWA sono tali da facilitare enormemente la navigazione degli utenti, così da favorire la scelta e l’acquisto di prodotti online.
Si pensi, ad esempio, ad Alibaba, il colosso mondiale cinese operante nell’e-commerce. Sviluppando il proprio sito nell’ottica di una Progressive Web App, il portale, fondato da Jack Ma, è riuscito ad aumentare in modo esponenziale le conversioni da dispositivi mobile, con una crescita conseguente degli acquisti e degli introiti.
La scelta di puntare sulle PWA diviene essenziale per evitare che gli utenti, una volta effettuato l’accesso su una piattaforma, possano abbandonarla in caso di caricamento lento.
Da questo punto di vista, un’app ben progettata, affiancata a un browser prestante, può favorire una maggiore permanenza degli utenti all’interno del sito.
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